L'uomo nel suo percorso evolutivo ha sempre proiettato su elementi ed oggetti fortemente legati alla propria sopravvivenza una valenza primaria, sino a creare attorno ad essi simbolismi molto forti, con il fine di esorcizzare attraverso riti e leggende il dominio degli elementi naturali.
In questo contesto Arco e Frecce hanno accompagnato l'uomo sin dalla notte dei tempi come elementi trasversali in quanto attraversano tutte le culture e bucano il tempo sino a giungere a noi. La strada dell'evoluzione parte dalla comprensione del passato, non solo dal lato puramente tecnico e accademico ma soprattutto da quello spirituale. Il tiro con l'arco è insieme una funzione pratica, una funzione di caccia e un esercizio spirituale.
L'arco è un'arma regale associato alle iniziazioni cavalleresche, l'iconografia ne fa un largo uso e lo indica espressamente come emblema regale. L'arco nelle mani di Shiva è l'emblema del suo potere, come del resto l'arco di Ulisse rappresenta il potere esclusivo dei Re: nessun pretendente poteva tenderlo, egli solo vi riusciva. Anche nell'antico Egitto il dio dalla testa di sciacallo, Anubis incaricato di vegliare sui processi dei morti e dei vivi è spesso raffigurato nell'atto di tirare con l'arco. L'arco significa la tensione da cui sgorgano i nostri desideri, legati all'inconscio. L'amore, il sole, Dio hanno tutti l'arco, la faretra, le frecce. L'arco con le frecce è ovunque un simbolo d'amore e un attributo della tensione vitale, presso i Giapponesi, come presso i Greci o i maghi sciamani dell'Altai.
Anche oggi, analizzando attentamente il simbolo della pace, ci rendiamo conto che esso rappresenti una simbologia antica che proviene dalla cultura scandinava: inserita all'interno di un cerchio troviamo una runa, la runa di yr, che rappresenta un arco con la freccia incoccata rivolta verso il cielo. Questa runa inoltre identifica un altro elemento strettamente correlato all'arco, che è l'albero del tasso; in senso generale esprime la rettitudine del tutto aerea della sua traiettoria che, sfidando la gravità, realizza simbolicamente la liberazione dalle condizioni terrene.
Inoltre l'arco teso verso l'alto è anche simbolo della sublimazione dei desideri, così si verifica nel segno del sagittario che raffigura un arciere che indirizza la sua freccia verso il cielo. L'arco e la freccia si trovano anche nei Tarocchi. Nell'arcano n° 6 troviamo rappresentati due amanti che portano sopra le loro teste un arciere che tende l'arco con la freccia rivolta verso il basso: è un attributo della potenza divina, come la folgore primitiva, il raggio di luce o la pioggia fecondante. Chi si dedica all'arte giapponese del tiro con l'arco si pone la domanda "chi tira la freccia?" Qualche cosa tira la freccia ma non sono io a farlo: è la perfetta identificazione dell'io con l'attività non agente del cielo.
Già Confucio diceva che il tiratore che fallisce il bersaglio deve cercare in se stesso la causa del fallimento. Ma anche il bersaglio è all'interno di lui stesso; ciò che la freccia colpisce è il centro dell'essere. Nell'Islam l'arco è identificato con la potenza divina, la freccia con la sua funzione di distruzione del male e dell'ignoranza, in tutte le circostanze il conseguimento del fine che è la perfezione spirituale, l'unione con il divino che presuppone l'attraversamento da parte della freccia delle tenebre che sono i difetti e le imperfezioni dell'individuo. Nell'antica Cina il tiro con l'arco, assieme alla guida dei carri, è la più importante arte liberale; dimostra le virtù e i meriti dei principi. Il guerriero dal cuore puro colpisce sin dal primo colpo il bersaglio.
La freccia è destinata a colpire il nemico, ad abbattere ritualmente l'animale emblematico, l'azione di mira distrugge le forze tenebrose e nefaste. Per ciò soprattutto l'arco di legno di pesco con frecce di artemisia o biancospino è un'arma da combattimento e al tempo stesso uno strumento di esorcismo, d'espulsione: si eliminano le forze del male lanciando frecce verso i 4 punti cardinali, verso l'alto (cielo) verso il basso (terra). Altra pratica in Cina è quella di tirare frecce serpeggianti rosse portatrici di fuoco che chiaramente rappresentano il fulmine.
Questa simbologia si trova anche presso alcune popolazioni native Americane, dove le frecce erano dipinte con una linea rossa a zig zag che rievoca il fulmine. Anche presso la nostra cultura la freccia del dio Apollo è identificata come fulmine o raggio di luce. Quindi è chiaro che la freccia è associata al fulmine, alla luce, alla penetrazione.
La freccia rappresenta il pensiero che introduce la luce, l'organo creatore che apre per fecondare, che si sdoppia per permettere la sintesi; è il tratto di luce che rischiara lo spazio chiuso aprendolo. La simbologia della freccia è spesso associata al destino e per ciò sono state interrogate e considerate simbolo della risposta divina alle domande dell'uomo, in quanto tramite fra il cielo e la terra. La comprensione di questi elementi mitologici potrà chiarire e supportare l'idea che forse il tiro con l'arco in se racchiuda una parte importante della nostra evoluzione, che forse meriti di essere maggiormente sviluppata e approfondita, che possa elevare la conoscenza e la percezione di chi come noi il tempo libero lo dedica ad udire il magico suono.
Andrea Messieri